L'AUTOMATIZZAZIONE INCONSAPEVOLE

L'obiettivo che tutti gli allenatori vorrebbero raggiungere è quello di formare dei giocatori che durante la partita utilizzino i fondamentali appresi in maniera spontanea, naturale e creativa: di avere cioè giocatori che abbiano sviluppato l'automatizzazione inconsapevole.

Come si realizza? Dove si trova? Come si allena?

Possiamo essere d'accordo che si tratta ormai di una 'merce rara', la cui graduale sparizione è dovuta a fattori diversi. Eccone alcuni:

Queste considerazioni non devono restare solo sterili discorsi venati di rimpianto per un passato che non torna, ma devono invece farci guardare avanti e cercare di capire quali cambiamenti, conoscenze e mezzi abbiamo oggi per poter comunque riuscire a supplire alla mancanza degli 'allenatori invisibili e ad ottenere dei buoni risultati con i nostri giocatori, portandoli ad interiorizzare il gesto tecnico fino ad eseguirlo in modo naturale in ogni situazione di gioco.

Alcuni principi evidenziati da ricerche e conoscenze, recenti e meno recenti, ci vengono in aiuto per cominciare a riflettere su come promuovere quell'automatizzazione inconsapevole che tutti gli allenatori vorrebbero veder sviluppata nei loro giocatori:

  1. Il soggetto da allenare è il giocatore. Tutto il lavoro deve essere finalizzato alla sua crescita individuale, dal punto di vista tecnico, tattico, fisico/motorio e psicologico. Non è certamente in funzione dell'allenatore che cerca gloria.
  2. Il percorso formativo del giocatore è lungo e servono pazienza, competenza, conoscenza, attenzione, passione e dedizione in tutte le sue fasi, affinché i gesti tecnici vengano automatizzati
  3. Le tappe dell'apprendimento sono importantissime ed è fondamentale conoscerle e rispettarle scegliendo i percorsi adeguati a ciascuna di esse:

    1^ fase
    E' quella della coordinazione grezza in cui il nuovo gesto si apprende per imitazione attraverso dei tentativi dopo aver visto l'esecuzione corretta. In questa fase nell'atleta sono molto evidenti tensione e preoccupazione perché tutto gli risulta abbastanza difficile e il risultato di solito di è una prestazione poco armonica, grezza. Quanto tempo ci voglia a superare questa fase dipende dall'età e dalle caratteristiche di ogni atleta, ma anche dalle capacità dell'allenatore. In questa fase è fondamentale garantire la corretta esecuzione del movimento tecnico altrimenti si rischia di far apprendere un errore che successivamente rimarrà come fondamentale errato.

    2^ fase
    Questa è la fase della coordinazione fine, dove il movimento diventa corretto e più facile da eseguire. E' presente adesso qualche automatizzazione che facilita e migliora l'esecuzione successiva e la soddisfazione di riuscire abbrevia i tempi di apprendimento. La tecnica è a un buon livello ma non è ancora stabilizzata: basta infatti che accada anche un piccolo imprevisto, come un infortunio, il poco allenamento, l'interruzione dell'attività o la mancata riproposizione e ripetizione delle attività apprese e saltano gli schemi appena acquisiti.

    3^ fase
    E' questa la fase del consolidamento.
    Qualsiasi sia la situazione esterna, oramai l'atleta è in grado di usare con sicurezza e sempre la tecnica migliore. L'apprendimento delle varianti tecniche gli consente anche la possibilità di cambiare l'esecuzione, utilizzando efficaci variazioni a ciò che ha ormai interiorizzato. Ha raggiunto finalmente l'automatizzazione inconsapevole.

Alla luce di queste considerazioni, possiamo ritenere che l'automatizzazione inconsapevole si basi dunque essenzialmente su:

  1. Ripetizione
    La ripetizione dei fondamentali tecnici in un percorso a spirale è essenziale e deve essere costante nel tempo. Finché il gesto tecnico non è stato automatizzato non possiamo smettere di esercitarlo.
  2. Varianti
    Bisogna esercitare i fondamentali tecnici in tutte le loro varianti (vedi sopra) e non accontentarsi di proporre solo alcune di esse, o peggio, lasciare che gli atleti eseguano il fondamentale sempre e soltanto in una delle sue forme, spesso a loro piacimento.

Facciamo esercizio accompagna il percorso verso l'automatizzazione inconsapevole.